Fintech: nasce cashme.it, l’innovativa piattaforma di factoring 2.0 che consente alle PMI di ottenere liquidità cedendo i propri crediti commerciali con un click

Il mercato dei crediti commerciali in Italia vale oltre 556 miliardi di euro: a tanto ammonta lo stock di crediti pendenti tra le imprese per lo scambio di merci e servizi nel 2016, secondo quando afferma uno studio redatto dal Politecnico di Milano. Di questo mercato solo una piccola quota del 26%, pari a 144 miliardi di euro, è servita dalle soluzioni di finanza tradizionale, come l’anticipo fatture ed il factoring bancario, lasciando una quota importante di aziende, soprattutto di medie e piccole dimensioni, senza soluzione alle proprie esigenze di finanziamento del capitale circolante.

E’ proprio in questo contesto che si inserisce CashMe, startup innovativa fintech che, attraverso la propria piattaforma online, consente alle aziende di beneficiare di una forma di “factoring online 2.0”, ottenendo liquidità grazie alla cessione delle fatture emesse nei confronti dei propri clienti.

CashMe vuole aiutare le piccole e medie imprese italiane a finanziare il capitale circolante con un processo autorizzativo semplice, veloce e flessibile. Grazie alla piattaforma le imprese possono monetizzare i crediti commerciali pendenti e non scaduti originati da fatture emesse, che vengono poi acquistate tramite un'asta competitiva da investitori istituzionali.

Gli imprenditori in questo modo possono ricevere liquidità immediata ad un interesse di mercato senza sostenere costi fissi o commissioni nascoste e trasferendo completamente il rischio di insolvenza.

La capacità di innovazione di questo modello consiste inoltre nello spostamento del profilo di rischio oggetto di valutazione: infatti per gli investitori rileva in particolar modo il rating del debitore della fattura, e non quello dell’azienda che la cede, consentendo in questo modo anche ad imprese non affidabili dal sistema bancario di liberare cassa per la crescita.  

Ma quali sono le differenze tra il factoring tradizionale ed il nuovo modello di “factoring online”, nel mondo anglosassone conosciuto come “invoice trading”, offerto da CashMe?

Con l’invoice trading, le aziende vendono alcune delle proprie fatture e gli investitori le acquistano pagando subito un acconto, sempre pari al 90% del valore nominale del credito; quando la fattura viene saldata dal debitore, l’investitore ne incassa il controvalore totale e contestualmente versa il saldo all’azienda cedente, tipicamente compreso tra il 7% e il 9% del valore della fattura.    
Nel factoring invece, un’azienda generalmente cede interi pacchetti di crediti commerciali, presenti e futuri, ad un operatore specializzato, il factor, che li acquista direttamente e che ne assume anche l’incarico di gestione amministrativa.  
Mentre quindi con l’invoice trading le aziende possono decidere in base alle esigenze quotidiane quali tra le proprie fatture cedere e quali no, con il contratto di factoring esiste un impegno predeterminato. Nel contratto di factoring inoltre il compratore è unico, mentre con l’invoice trading offerto da CashMe più soggetti sono messi in competizione per l’acquisto dei crediti. A livello di costi, il factor applica generalmente commissioni fisse e variabili legate alla gestione amministrativa svolta, oltre al tasso d’interesse finanziario. Con l’invoice trading invece il costo è estremamente chiaro e trasparente.  
Infine, con l’invoice trading offerto da CashMe, la cessione del credito avviene sempre pro-soluto, ed ogni rischio di insolvenza del debitore è trasferito in capo all’investitore, liberando l’azienda.

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