Conto alla rovescia per “La luna dei Borboni”, nuovo singolo di Ecovanavoce

Il brano nasce da una poesia di Vittorio Bodini e abbraccia uno stile cantautorale dal sapore popolare e mediterraneo tipico del Sud Italia. Sono stati usati, come usualmente fa Ecovanavoce, strumenti antichi in combinazione con strumenti moderni alla ricerca del caratteristico Crossover tra antico e moderno, colto e popolare.

"La luna dei Borboni" rappresenta ciò che viene considerato importante dal comune sentire in un determinato momento, ciò che è presente, posto sotto i riflettori della sensibilità della gente comune. Ai tempi di Bodini era il Nord Italia, e al Sud dimenticato non rimaneva che guardare la luna dei Borboni “…dove ora di te solo la nuca appare”. Ma il profetico urlo di speranza lanciato da Bodini “…col tuo viso sfregiato tornerai, qui!” oggi si concretizza, essendo il Sud Italia divenuto ormai il più appassionato patrimonio culturale Italiano.

RECENSIONE DEL CD DA CUI IL BRANO E' TRATTO
Al capolavoro bodiniano aderisce la musica di Ecovanavoce in modo delicato e carnale: come un tatuaggio che disegna sulla pelle del verso, come poesia ritagliata sulla poesia. La raffinata ricerca melodica inventa un percorso nel quale non esistono confini, linguaggio ove si staglia un’idea di Sud che riesce, al tempo stesso, a essere e non essere il paesaggio salentino. Un Sud dal volto iberico e barocco, ma macchiato di tracce tzigane, balcaniche, persino arabesche. È in questa geografia variegata di suoni che si ritrovano le coordinate dell’animo di Bodini, la costante inquietudine esistenziale di chi desidera la propria terra quando se ne distacca – quando la osserva dalle finestre del Nord, onde sentirsi poi soffocato dalla sua aria piena di sangue, sotto il suo sole che cade a pezzi come bestia macellata.    Le canzoni di Ecovanavoce costringono all’ascolto del testo, alla memorizzazione di una gestualità vicina e lontana, fissando il tormentato straniamento di Bodini, l’odi et amo che il poeta rivolge al suo Sud. La musica dà un tempo a versi che non hanno tempo, scava nel suo indomabile trascorrere, ove la memoria delle cose diventa fede (poetica magari) più che collezione razionale. Il risultato è un’armonia che veste il vocabolario bodiniano rendendolo attuale e tangibile, in un orizzonte dilatato in cui vengono meno le distanze fra presente e memoria, realtà e sogno, fra parola e suono.   La Luna dei Borboni va ascoltata ad occhi aperti, nella canicola sanguinosa, o nel buio della sera che sembra non finire mai; con le dita attorcigliate attorno ad un bicchiere di caffè in ghiaccio, tra i volti straniti dei turisti tedeschi. Per inseguire un sud che è appena tramontato. Che è, ancora e sempre, appena tramontato.
Giacomo Signore
(Filologo in ambito medievale e metapoetico)

Vittorio Bodini: testo
Paolo Fontana & Fabio Lorenzi: musica
Gabriella Aiello: voce
Ninfa Giannuzzi: voce
Paolo Fontana: chitarra
Fabio Lorenzi: chitarra
Valerio Daniele: chitarra elettrica
Rocco Nigro: fisarmonica
Giorgio Distante: tromba
Arnaldo Vacca: percussioni

Il singolo sarà disponibile presso le seguenti piattaforme musicali:
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