Eventi e spettacolo
Eva Kisimova, la fotomodella medium originaria della Bulgaria diventata famosa grazie alle sue immagini su importanti riviste cartacee (come Formen e Penthouse, Novella 2000, Eva 3000, Vip ) e alle sue capacità medianiche ed esoteriche, ci racconta la sua passione per i gatti. Eva, quindi, non è solo una Modella e Medium, ma anche una cats lady, una gattara come lei stessa si definisce.Eva Kisimova: la passione per i gatti della Modella Medium
I suoi 4 gatti sono stati tutti salvati dall’abbandono, recuperati dalle volontarie del gattile Gatti Mammoni in Toscana e adottati dalla Kisimova. Due, racconta, erano abbandonati in una scatola di cartone e due sono stati salvati dalla strada. Sono gatti salvati dalle volontarie, sverminati, spulciati e poi messi in adozione.
“Amo i gatti perché vanno conquistati, perché non danno attenzione a tutti, ma se ci riesci la loro vicinanza è impagabile”, dice. “Con loro trascorro ore di relax e meditazione. I felini sanno regalare pace e amore senza chiedere nulla in cambio, e io preferisco stare con loro che con le persone. Da piccola mi sentivo una gattina, da grande sono diventata la donna gatto, che vuole salvare tutti i gattini in brutte situazioni”
La Modella Medium Eva Kisimova aiuta con quello che può. A volte porta coperte, asciugamani e cibo, spesso contribuisce economicamente. Per lei è una missione. Racconta che ci sono volontarie che catturano i gatti di strada, li sterilizzano, li curano, li vaccinano a spese proprie e poi li riportano nella loro colonia. Altre invece si occupano del benessere delle colonie stesse
La Modella Medium Eva Kisimova conosce tutte le colonie dalla città nella quale vive . Qualche settimana fa' ha aiutato i gatti che partono con i rifugiati dall’Ucraina e che erano costretti a rimanere alla frontiera a causa della burocrazia e per diversi motivi legali. L’anno scorso, durante l’inverno, ha partecipato alla realizzazione di un riparo per il freddo.
La Medium Eva racconta che ci sono molte cose da fare, basta amare i fellini.
Foto David Orsetti